Ho perso mesi con Manzoni e il latino, ma l’astronomia? – B-log(0) :B-log(0)

Ho sempre sia amato che odiato la fisica astronomica…

Odiata perchè complicatissima e spesso completamente fuori dagli schemi mentali a cui siamo abituati nella nostra banale vita terrestre (basta aggiungere la quarta dimensione temporale e già si capisce poco!)
Amata
perchè tramite questa scienza si riescono a guardare anche le cose che non si possono vedere, siano galassie a miliardi di anni luce da qui o siano stelle scomparse milioni di anni fa…

Odiata perchè ci fa capire quanto siamo piccoli ed insignificanti al cospetto dell’universo.
Amata perchè studiandola si può tentare di capire come tutto è nato e si è evoluto, e avere risposte è ciò a cui l’uomo aspira e sempre aspirerà.

Cosa c’è di più straordinario dell’universo?
Come possiamo non sapere perchè la Terra gira o non interessarci all’origine del sistema solare?
Come si fa a non cercare di capire come sia possibile che avvicinandosi alla velocità della luce il tempo scorra più lentamente? Che la massa è energia e viceversa? Che la luce è sia particella che onda?

E invece conosciamo a mala pena i nomi di 4-5 pianeti del sistema solare, mentre in gioventù ci costringono a memorizzare la vita del Manzoni, lingue morte come il latino, i passi della Bibbia, i fiumi dell’est europa e altre inutilità simili.
A partire da questa totale ignoranza scientifica passare a credere alle panzane più incredibili il passo è breve, basta pensare alle migliaia di persone convinte della fine del mondo nel 2012 (di cui ho parlato qui), ai milioni di creduloni che ancora non si arrendono alle prove dell’evoluzionismo di Darwin (sono % che è meglio non scrivere…), all’intero mondo che è egocentricamente convinto che Dio abbia generato l’intero universo per piazzarci in mezzo l’uomo (un po’ poco ottimizzato ma si sa che Dio fa le cose in grande quando si tratta di noi).

Insomma, prossimamente mi divertirò a scrivere dei post con informazioni, curiosità e dettagli sul magico mondo dell’astronomia (ho sempre voluto scrivere una frase inutile come questa).
Dato che non sono un esperto non ci sarà nulla di impossibile, citerò libri e siti da cui prendo spunto e posterò un po’ di immagini interessanti. Visto che ho in mente un po’ di post, apro anche una sezione apposita in cui si potranno recuperare tutte velocemente (vedi in alto alla pagina).

Iniziamo con un paio di curiosità per rompere il ghiaccio:

1) Sole vs Pianeti

Una cosa che mi ha sempre fatto rabbrividire è riflettere sulle incredibili distanze e le impensabili dimensioni delle stelle e dello spazio rispetto alla nostra minuscola Terra, su cui noi siamo un puntolino insignificante e di brevissima durata (cosa sono 80-100 anni rispetto alla storia dell’universo?).

Differenza di dimensioni tra il Sole e i pianeti…

Cerchiamo ad esempio di capire la differenza di dimensioni tra il Sole (una stella tra di modeste dimensioni), e i pianeti del sistema solare.

Facciamo un raffronto ponendo il Sole grande circa come un pallone da calcio.

A 5 metri dalla palla troviamo Mercurio, il pianeta più vicino al Sole, non più grande di una capocchia di spillo.

A 15 m ci sarebbe la Terra, grande come un chicco di riso. La Luna in questo esempio sarebbe a 4 cm dalla Terra.

A 25 m c’è Marte, a 78 m Giove, grande come una pallina da ping-pong, mentre Urano sarebbe come una nocciola posta a 260m dal pallone da calcio… e ben a 700 metri troveremmo la capocchia di spillo che rappresenta Plutone.

Ma se volessimo incontrare la stella più vicina (“Proxima centauri”)? Mantenendo le stesse proporzioni del modello, bisognerebbe allontanarsi dalla palla circa 4000 km, 4 volte la distanza da Milano a Bari, dove troveremmo un palla da baseball a rappresentare questa piccola nana rossa.

Tutto questo, vi ricordo, con la terra grande quanto un chicco di riso.
E siamo solo alla prima stella!!!

Giusto per informazione, restando in questo esempio, la galassia più vicina alla nostra via Lattea si troverebbe a 24milioni di km dalla palla-Sole, e questa galassia sarebbe solo la prima di almeno 100 miliardi di altre galassie, tutte molto più distanti!!

E’ chiaro il motivo per cui in astronomia si usano gli anni luce o addirittura i kParsec (info wikipedia) per calcolare le distanze…

Una supernova è un’esplosione di una stella al termine del proprio ciclo evolutivo (info su wikipedia).
Al momento dell’esplosione i materiali che componevano la stella vengono sparati ad una velocità  di migliaia di km/s, e viene emessa una luce talmente forte da superare quella creata da un’intera galassia… nel 1987 è stata  infatti avvistata e studiata una supernova non troppo lontana (168mila anni luce), scoppiata nella Nebulosa di Magellano. Curioso notare come questa ex-stella sia stata vista esplodere nel 1987 ma, tenuto conto delle distanze, in realtà è scoppiata ben 168 mila anni fa… la sua luce è riuscita ad arrivare solo ora ai nostri occhi!

La nebulosa del Granchio in un’elaborazione di immagini prese dal telescopio Hubble nel 1999-2000

Quindi pensate a quante stelle che noi osserviamo nel cielo in realtà non esistono più, si può dire che guardando verso l’alto noi vediamo una foto vecchia di migliaia di anni!

Comunque i resti generati da queste esplosioni sono visibili per anni ed anni… gli astronomi studiano ad esempio la nebulosa del Granchio, resto di un’esplosione vista sulla Terra nel 1054 (che ha emesso una luce talmente incredibile da sembrare una piccola luna all’epoca) e in continua espansione alla velocità di 1500 km al secondo. Al centro di questa nebulosa di gas si trova una pulsar (una stella di neutroni di 10km che compie una rotazione ogni 33 millisecondi), generatasi dopo l’incredibile esplosione.

Si pensa che proprio l’esplosione di una supernova abbia generato la nebulosa di materiali che, in seguito, è collassata generando i pianeti e il Sole della nostro sistema solare.