Guerre di religione 2.0 – B-log(0) :B-log(0)

Tutti quelli che glorificano le religioni come “portatrici di sani valori” in questi giorni dovrebbero aprire gli occhi e osservare i reali effetti che certe idee hanno su larga parte della popolazione mondiale, anche nel nostro mondo “civilizzato”.

La notizia bomba di questa settimana riguarda il pastore evangelico della Florida che da alcuni giorni pubblicizza un falò del Corano per “commemorare” l’attentato dell’11 settembre.
Di pronta risposta gli integralisti islamici si preparano a bruciare bandiere degli USA e assaltare le ambasciate, creando scompigli che stanno seriamente preoccupando le intelligence dei paesi occidentali.

Terry Jones e il suo Corano Day…

Se questo è solo un episodio, per fortuna duramente condannato dalle alte cariche religiose protestanti e cattoliche (e fermato appena in tempo),  le occasioni di scontro tra popoli sempre più divisi da insensate regole, dogmi religiosi sono all’ordine del giorno, anche se spesso sono meno pubblicizzate… I

E in occidente c’è addirittura chi riteniene le guerre di religione un ricordo del passato, delle crociate!
Eccone un rapido elenco giusto per ricordarne alcune degli ultimi 20 anni (non causate SOLO dalla religione, ma tutte tenute in vita in gran parte con argomenti da guerra santa):

[fbshare]- La questione israelo-palestinese
– La lotta tra cristiani e protestanti in Nord Irlanda
– La guerra tra India e Pakistan
– Gli attentati del 11 settembre e la conseguente guerra globale all’Islam estremista
– La guerra in ex-Yugoslavia
– La lotta intestina tra sciiti e sunniti in Iraq (e non solo)
– L’attuale insurrezione islamica nel Maghreb (Algeria, Mauritania, Marocco)
– Le innumerevoli guerre civili africane

Ovvio che i motivi alla base di una guerra non sono mai solo ed esclusivamente religiosi, tra le grandi cause di conflitto troviamo anche la continua ricerca di potere economico, il razzismo e il nazionalismo, ma le differenze religiose troppo spesso sono quelle che danno convinzione e forza alla popolazione durante una guerra, proprio perchè invocano il soprannaturale e chiamano al sacrificio.
Senza la promessa di un premio nella vita successiva o in Paradiso cadrebbero gran parte delle motivazioni che spingono al terrorismo, alla guerra santa e alla violenza contro gli “infedeli”.

L’educazione all’irrazionalità e alla fede incondizionata ha portato alla creazione di schieramenti di tifoserie rivali che non chiedono il perchè delle azioni dei propri governanti e sono pronte a tutto pur di difendere il proprio Dio e la propria salvezza eterna contro il nemico che rappresenta il male assoluto.

D’accordo, un credente “serio” capirebbe che la religione è contro la Guerra, direte voi. Mettiamo che sia così (e non è detto che lo sia, nei testi sacri si trova tutto e il contrario di tutto!), ma il ripudio della Guerra è uno dei cardini morali anche di un ateo “serio”: praticamente tutte le guerre sono assolutamente irrazionali ed insensate, oltre che immorali e devastanti per tutti i popoli in conflitto.

Il vero problema è un altro: il credente “deficiente” è pronto a morire e uccidere per le proprie convinzioni ultraterrene mentre un ateo “deficiente” al massimo è materialista e pensa solo a se stesso, ma proprio per questo non si sognerebbe mai di morire in battaglia per il proprio non-esistente Dio.

E, dato che le persone “deficienti” sono l’enorme maggioranza, meglio fare in modo che la religione perda il suo potere persuasivo e rimanga solo nella sfera della filosofia e delle idee personali, un’opinione da analizzare con interesse (ci sono ottime cose anche nelle religioni, non è il caso di buttar via tutto) ma con il dovuto distacco.
Uno Stato serio dovrebbe formare dei ragazzi che, anche senza una religione, crescano con degli ideali e dei valori ritenuti validi a prescindere da qualsiasi miracolo o testo sacro proveniente da qualche millennio fa.

Non per niente i grandi progressi liberali ed etici in occidente sono avvenuti contemporaneamente alla perdita di potere delle gerarchie ecclesiastiche, che da sempre rifiutano il progresso e sono tra le bandiere del conservatorismo più cieco. Speriamo che questo (primo) passo avvenga anche in Islam!