13 novembre 2015, Parigi – B-log(0) :B-log(0)
Angosciante 13 novembre a Parigi, con oltre 100 morti.
Purtroppo l’angoscia si sposta anche in Italia, leggendo le reazioni di certi politici e di una buona fetta della popolazione.
I terroristi sono violenti, irrazionali, ignoranti e resi ciechi dall’odio. La risposta dell’uomo comune qual è? Violenza, irrazionalità, ignoranza e odio cieco.
Questa gente se fosse nata a Mosul invece che a “Voghera” sarebbe orgogliosamente arruolata nell’ISIS, ma non se ne rende nemmeno conto.
Se continuiamo così, hanno vinto loro. Due parole su quanto sto leggendo online in queste ore:
VIOLENZA: “uccidiamo/cacciamo tutti gli arabi!“. È il modo giusto per farsi odiare anche dagli islamici moderati, esattamente l’opposto di quello che serve ora.
IRRAZIONALITA’: “guerra subito alla Siria e alla Libia!” Come se il terrorismo in Europa, fatto di cellule locali con persone spesso nate qui, possa essere sconfitto facendo guerra a un paio di paesi islamici.
IGNORANZA: “noi li accogliamo e loro ci uccidono!!!” Totale ignoranza sulla situazione geopolitica, chi fugge dalla Siria e dai paesi del nord Africa sta scappando proprio dagli integralisti sunniti il cui primo scopo è uccidere gli sciiti, il secondo è creare un Califfato arabo e solo il terzo obiettivo è distruggere l’Occidente.
ODIO CIECO: lo si può riassumere nello scandaloso titolo del 14 novrembre del quotidiano Libero:
Cosa fare quindi per sconfiggere il terrorismo?
È molto facile rispondere con degli slogan, ma la situazione è estremamente complessa. Per quanto la mia opinione sia poco interessante e sostanzialmente non interessi a nessuno io i miei due cents da profano li scrivo:
Nel lungo periodo bisogna stabilizzare la situazione politica nei paesi arabi, senza fare guerre se possibile (Libia, Egitto, Palestina), con interventi mirati in accordo con gli stati arabi confinanti dove proprio non se ne può fare a meno (in Siria). Ricordiamoci che i primi nemici dell’ISIS sono lo sciita Iran e la Turchia [1].
Gli sforzi internazionali sono evidentemente inferiori a quelli che sarebbero necessari, probabilmente siamo troppo abituati a stare sotto la protezione USA e non siamo ancora in grado di prenderci le nostre responsabilità sul Mediterraneo (gli USA con Obama hanno spostato il loro baricentro verso la Cina, lasciandoci il cerino in mano con i paesi arabi [2]).
Nel breve periodo purtroppo saremo costretti ad intensificare i controlli interni per evitare la creazione di cellule terroriste capaci di attentati organizzati e sincronizzati come quello del 13 novembre a Parigi. L’intelligence e le operazioni contro il terrorismo interno devono essere intensificate MA ALLO STESSO TEMPO bisogna dare più spazio agli islamici moderati e atei, minimizzare le possibilità di scontro e condannare senza se e senza ma chi soffia sul fuoco del razzismo, che siano politici o giornalisti.
La guerra non è ISLAM contro OCCIDENTE ma fondamentalisti islamici contro razzisti nostrani, il vero nemico è l’integralismo, gli amici sono i moderati. Ci giochiamo tutto nei prossimi anni, cerchiamo di restare umani.
[1] Il califfato del Terrore (http://rizzoli.eu/libri/il-califfato-del-terrore/)
[2] Limes: Usa contro Cina (http://temi.repubblica.it/limes/usa-contro-cina)