Obama vs centro-sinistra: 4-0 – B-log(0) :B-log(0)
Leggete la storiella che Obama racconta nei suoi comizi in questi giorni (traduzione fatta da “il post”):
C’è un po’ di gente che ha guidato la nostra economia americana, che ha guidato il Paese, che ha portato la macchina dentro un burrone. Noi ci siamo messi gli stivali, siamo scesi giù per il burrone — un burrone pieno di fango, di polvere, con insetti dappertutto — e abbiamo cominciato a spingere, e spingere. E siamo lì a spingere e sudare, e far muovere la macchina, centimetro dopo centimetro, mentre i repubblicani ci guardano sorseggiando una bibita ghiacciata. Non muovono un dito, ma stanno lì a dire che dovremmo spingere di più da quella parte lì, che stiamo sbagliando a spingere da quell’altra parte là. Alla fine ce la facciamo, portiamo la macchina fuori: finalmente siamo pronti a ripartire, a rimetterci sulla strada della crescita e della prosperità. E cosa succede? Che questi vogliono indietro le chiavi. Beh, no, non potete avere indietro le chiavi. Non sapete guidare. Voi siete quelli che ci hanno fatti finire nel burrone.
Applausi per la semplicità non banale della metafora con cui Obama cerca di far capire agli americani la realtà dei fatti, in modo chiaro ed incisivo. A fianco di questa storiella ovviamente ci sono montagne di dati e statistiche che mostrano l’effettiva ripartenza dell’economia USA rispetto al precedente anno ovviamente, così che anche i più esperti possano verificare e controllare le dichiarazioni del Presidente.
Ecco il video:
Provate a confrontare questo discorso con quello con sul taglio al cuneo fiscale pronunciato da Prodi nel suo ultimo mandato:
Nonostante abbiamo perso competitività negli anni in Europa siamo il secondo Paese industrializzato dopo la Germania, e la bilancia commerciale si è mantenuta sui 68 miliardi di export annui. C’è una ristrutturazione in corso: le aziende si sono rinnovate anche sotto il profilo della competizione e dell’innovazione. La produzione industriale è arrivata al 2,6% e anche l’export sta crescendo ulteriormente, anche verso i Paesi emergenti. Per favorire questo processo abbiamo ridotto il cuneo fiscale, e stiamo anche cercando di concludere un accordo sugli straordinari, in modo da renderli meno penalizzanti dal punto di vista fiscale.
Zero chiarezza, numeri al vento, un discorso comprensibile solo ad economisti e imprenditori.
Ovviamente la gente non recepì l’importanza di quella manovra e men che meno la sua utilità a livello economico, e mentre le TV del cavaliere mostravano ad arte l’aumento della criminalità e dell’immigrazione, la nave del centro-sinistra crollava senza speranza al primo ostacolo.
E ancora oggi nulla sembra cambiato.