Il vero volto di Netanyahu (video) – B-log(0) :B-log(0)
Che l’attuale primo ministro israeliano non abbia alcuna intenzione di raggiungere la pace con i Palestinesi era già palese dopo aver visto la sua reazione al blitz sulla “Mavi Marmara” turca, ma anche per la sua gestione dell’embargo su Gaza e per gli insediamenti in Cisgiordania (come già scritto su questo sito pochi giorni fa).
Ma vedere un video (del 2001), in cui lo stesso Netanyahu afferma (cito le trascrizioni dal sito mondoweiss.net):
The main thing, first of all, is to hit them. Not just one hit, so many painful its that the price will be to heavy to be borne. The price is not too heavy to be borne, now. A broad attack on the Palestinian Authority. To bring them to the point of being afraid that everything is collapsing.
Traduzione (tratta da ilpost.it):
La cosa più importante, prima di tutto, è colpirli. Non una sola volta, ma molte volte, e con una tale violenza che il prezzo da pagare sarà insopportabile. Il prezzo non è ancora abbastanza alto adesso. Ci vuole un attacco ampio che colpisca l’Autorità Palestinese e che li porti a un punto in cui inizieranno a temere che tutto è sul punto di collassare.
Ecco invece cosa pensa del rapporto con gli USA:
I know what America is. America is something that can easily be moved. Moved to the right correction. They won’t get in our way.
So come funziona l’America. L’America può essere facilmente manovrata. Spostata nella direzione giusta. Non ci ostacoleranno.
E poi il dialogo prosegue con Netanyahu che afferma di aver deliberatamente infranto gli accordi di Oslo con uno squallido trucco interpretativo, minando le basi su cui si sarebbe potuto arrivare alla pace con la Palestina.
The Oslo Accords, which the Knesset signed, I was asked, before the elections: “Will you act according to them?” and I answered: “yes, subject to mutuality and limiting the retreats.” “But how do you intend to limit the retreats?” “I’ll give such interpretation to the Accords that will make it possible for me to stop this galloping to the ’67 lines. How did we do it? No one said what defined military sites. Defined military sites, I said, were security zones. As far as I’m concerned, the Jordan Valley is a defined military site.
Prima delle elezioni mi chiesero se avrei onorato gli accordi di Oslo. Io risposi di sì. E come farai a limitare il ritiro? mi chiesero. Interpreterò quegli accordi in modo da mettere fine a questa galoppata all’indietro verso i confini del ‘67. Come ho fatto? Nessuno aveva detto dove fossero esattamene queste “zone di sicurezza”: per quanto mi riguarda, l’intera valle del Giordano può essere considerata una zona di sicurezza.
C’è poco altro da aggiungere, se volete altre informazioni qui sotto posto il video con i sottotitoli in inglese: