Tributo ai Nine Inch Nails – B-log(0) :B-log(0)

Poco noti al pubblico italiano ma pietre miliari del loro genere musicale, i Nine Inch Nails e il loro doppio album “The Fragile” meritano un post tutto per loro.

Correva l’anno 1999, e nel mondo della musica avvenivano le seguenti pietre miliari:

  • Nascita artistica (??) di Britney Spears, che domina la scena con …Baby one more time!
  • Esordio di Eminem con The Slim Shady LP
  • Gli Eiffel 65 ci distruggono l’estate con il loro “Blue (Da Ba Dee)” (che verrà poi eletta 14ima canzone più noiosa di tutti i tempi da Rolling Stone)
  • Anna Oxa vince Sanremo…

A salvare la musica in quel triste periodo per fortuna ci furono anche le uscite di Californication dei Red Hot, Supernatural di Santana e… The Fragile dei Nine Inch Nails (d’ora in poi NIN).

Ma chi diavolo sono i NIN?

I NIN sono un gruppo americano di Cleveland, nato nel 1988 e fin da subito tra i più influenti della musica rock industrial (rock + elettronica). Il gruppo era ed è una one-man band, totalmente accentrata attorno al cantante-compositore-polistrumentista Trent Reznor, leader indiscusso e genio musicale fin dalla tenera età… basti pensare che gran parte degli strumenti sono suonati uno alla volta dal poliedrico Reznor, e poi riarrangiati uno sopra l’altro!

Reznor ha iniziato gli studi di pianoforte all’età di 5 anni, passando poi al sax e alla tuba durante le scuole superiori. I suoi successivi studi di ingengeria informatica lo portano ad avvicinarsi alla musica elettronica, fondendo così la sua cultura musicale classica al jazz del sax e agli originali suoni elettronici della post-produzione al computer.

Questa originalissima unione di conoscenze portò alla nascita dei Nine Inch Nails e ai primi cd, tra cui il fortunatissimo “The Downward Spiral”, pietra miliare della musica rock industrial.

L’opera maxima: “The Fragile”

Opinione personale, ma la vera opera d’arte dei NIN arriva nel 1999 con il doppio album “The Fragile”, uno splendido passo avanti rispetto alla violenza industrial rock dei precedenti album.

In questo doppio cd si respira un’atmosfera sempre molto cupa e triste, nello stile Nine Inch Nails, ma con suoni molto più soft e strumentalmente eccezionali: la differenza di qualità si percepisce fin dalle prime tracce. Vario, originale e mai noioso, “The Fragile” è un capolavoro di quasi 2 ore con ben pochi uguali nella storia della musica (negli anni 90 i doppi dischi di livello comparabile sono solo “Mellon Collie and the Infinite Sadness” degli Smashing Pumplkins e  “Use Your Illusion I e II” dei Guns ‘n Roses, per esempio).

Purtroppo “The Fragile” non ebbe  il successo che si meritava, non essendo di facile ascolto sia per quanto concerne la musica sia per i testi e le sonorità un po’ dark e fuori dal comune.
Fossi in voi, gli darei un ascolto (anzi due o tre ascolti, perchè la musica non POP non è immediata e spesso si riesce ad apprezzare solo in tempi più lunghi).

p.s. sentitevi almeno il primo dei prossimi video musicali.

Alcuni video tratti da “The Fragile”

We’re in this together

you and me, we’re in this together now, none of them can stop us now
we will make it through somehow, you and me, if the world should break in two
until the very end of me, until the very end of you

Where is Everybody?

pleading and needing
and bleeding and breeding
and feeding exceeding
where is everybody?

Into the Void

tried to save myself but myself keeps slipping away