I media del Silvio contro la verità – B-log(0) :B-log(0)

Ve ne sarete accorti anche voi, praticamente tutti i telegiornali, molti programmi di pseudo-informazione (Pomeriggio cinque, Unomattina, MattinoCinque…), molti quotidiani (Il Tempo, Il Giornale, Libero…) e i vari settimanali di Mondadori (“Chi” in testa) si stanno apertamente (o velatamente, cosa ancora peggiore perchè nascosta sotto un falso profilo di imparzialità) schierando a favore dei colpevoli di corruzione di un giudice (giudizio DEFINITIVO) e stanno cercando di lavare il cervello agli italiani convincendoli che sia tutto un complotto.

E il grave è che ci stanno riuscendo benissimo.

Vediamo 3 esempi freschi freschi da vari media, che portano il lettore/ascoltatore a pensare che il consiglio superiore della magistratura stia premiando il giudice Mesiano che ha condannato Fininvest a pagare 750 milioni per corruzione:

Dalla prima pagina de “Il giornale”, 15 ottobre

Prima pagina de "Il giornale" del 16 ottobre

Prima pagina de “Il giornale” del 16 ottobre

Dalla prima pagina di "libero", 15 ottobre

Dalla prima pagina di “Libero”, 15 ottobre

Promosso dal CSM il giudice del Lodo

Secondo titolo del Tg5 delle 20, 14 ottobre

Nel presentare il servizio (si può vedere sul sito del TG5) la Bonamici proclama, con fare ironico: “Il CSM ha promosso Raimondo Mesiano, il giudice che ha condannato la Fininvest in una sentenza per certi versi clamorosa, a un risarcimento di 750 milioni di euro a favore della CIR per il Lodo Mondadori“. E poi un servizio-sfottò con immagini e parole che mettono il CSM e Mesiano in cattiva luce, riprendendolo a passeggio e dal barbiere. Il tutto viene replicato per le vecchiette e le casalinghe a Mattino 5 il giorno dopo (il video del vergognoso pedinamento è in fondo al post e qui le ovvie proteste).

Fermiamoci un secondo.

Quanti di voi sanno i motivi della condanna, motivi CERTIFICATI dalla Cassazione al terzo grado di giudizio? Quanti conoscono di cosa parla il Lodo Mondadori?
Quanti invece sanno quanti milioni sono stati chiesti a Fininvest (troppissimi dice la TV!), quanti sanno della promozione del giudice da parte del CSM, equanti sono convinti (lo dicono tutti i media!) che in fondo in fondo è vero che la Corte Costituzionale sia  “politicamente di sinistra”?

Il trucco, molto abile, sta nel dare le notizie (selezionate chirugicamente tra le migliaia a disposizione) in modo pseudo-imparziale lasciando all’ascoltatore comune la possibilità di fare l’ultimo collegamento mentale  notizia=>reale_significato in modo da autoconvincersi che il ragionamento che si sta facendo sia personale e libero, e non un’idea imposta dai media.
Ad esempio se prendete la notizia data come “il CSM premia il giudice che ha condannato Fininvest” dopo che si è ripetuto per mesi “i giudici sono comunisti” e “Berlusconi è il più perseguitato di sempre” , il risultato non può che essere il seguente: “il CSM, comunista, premia un giudice perchè ha colpito il povero e perseguitato Berlusconi nonostante lui fosse ovviamente innocente”.

La stessa cosa si può dire per quasi tutte le notizie, basta farci caso… prendiamo il “problema criminalità”.
Se si ripete in continuazione “arrivo di clandestini dall’est europa” e ogni volta che succede una minima illegalità se ne dà grandissimo spazio (prima-seconda notizia nei TG!) con titoli tipo “rumeno uccide/rumeno ruba”, e allo stesso tempo  si sta ben attenti ad evitare di specificare la nazionalità quando si parla di omicidi/furti/violenze italiane contro stranieri (vedi esempi), l’uomo comune non può far altro che pensare (autonomamente!) che i rumeni siano geneticamente violenti e ogni legge contro di loro sia giusta e indispensabile (magari qualche bella ronda militarizzata).

Detto questo, facciamo un riassuntino dei FATTI VERI e DIMOSTRATI sul caso-Lodo Mondadori, di cui nessuno parla per evitare collegamenti di pensiero pericolosi:

Con “Lodo Mondadori” ci si riferisce allo scontro tra De Benedetti e Berlusconi per il controllo del gruppo Mondadori.
Nel 1988 la Mondadori infatti era divisa tra i due famosi imprenditori e la famiglia Formenton (eredi di Arnoldo Mondadori), che inizialmente si schiera con De Benedetti, a cui avrebbe ceduto le proprie azioni entro il 1991 (e quindi De Benedetti sarebbe diventato presidente di Mondadori e Berlusconi solo il secondo azionista). Nonostante l’accordo con De Benedetti, la famiglia Formenton nel 1989 cambia radicalmente idea e vende tutto a Berlusconi, che diventa presidente della compagnia nel 1990. De Benedetti protesta impugnando l’accordo stipulato in precedenza, per risolvere la controversia viene creato un lodo arbitrale da esaminare in tribunale.
Il tribunale in breve tempo decide che il patto Formenton-De Benedetti era valido e costringe Berlusconi a lasciare la poltrona di presidentissimo pochi mesi dopo il suo insediamento. Berlusconi non si arrende e porta tutti ad un processo civile, presieduto dal giudice Metta che, a tempo record, cancella il verdetto del lodo e consegna la Mondadori a Berlusconi appena in tempo per evitare la cessione definitiva delle azioni a De Benedetti.
Proprio da questo processo nasce il caso Mondadori/IMI-SIR, e in anni di processi si è dimostrato (nonostante i depistaggi i conti nella banche non mentono) che il giudice Metta è stato corrotto da Fininvest tramite vari passaggi di denaro, gestiti da Previti e altri passacarte.

La sentenza

Ecco alcuni passaggi della sentenza di primo grado del Lodo Mondadori/IMI-SIR (2003), decisamente auto-esplicativa:

[…] Ritiene il collegio che , dopo tutto quanto esposto , non possano esservi dubbi sul fatto che i reati contestanti agli imputati , siano da ritenersi unificati nella continuazione , evidente essendo l’unicità del disegno criminoso. […] appare assolutamente evidente come gli imputati Metta, Squillante , Previti ,  Pacifico e Acampora avessero eletto la corruzione in atti giudiziari a vero e proprio sistema di vita ,  a metodo attraverso il quale conseguire nel modo più facile – ma anche tra i più sordidi – quella ricchezza materiale evidentemente mai sufficiente, ponendo la loro professione , le loro capacità e le loro intelligenze al servizio ora di questo ora di quello tra i “clienti” disposti a pagare qualsiasi cifra pur di raggiungere il loro scopo. Tutto ciò nella più assoluta indifferenza dei danni enormi causati non solo alla “Giustizia”, ma all’ intera tenuta morale di una comunità.

A ciò si aggiunga , nel caso concreto , un comportamento processuale a dir poco pessimo , volto a negare qualsiasi circostanza , anche la più evidente , cosi dimostrando una assoluta mancanza di un sia pur minimo “ripensamento” della loro condotta di vita .
Un comportamento che – non solo con riferimento all’ imputato Previti , alle cui condotte endo ed extraprocessuali si sono sovente accodati gli altri – si è concretizzato in una serie di tentativi volti esclusivamente ad impedire lo svolgimento del processo , strumentalmente utilizzando gli istituti previsti dal codice.

Quanto alla quantificazione delle pene , per una volta questo collegio non può che prendere atto, pienamente condividendolo quanto meno con riferimento all’ ambito nazionale , di quanto lo stesso Cesare Previti ha affermato nel corso del suo interrogatorio al PM : “Si parla di corruzione che non ha l’ eguale nella storia d’ Italia e forse del mondo”.
Se così è – e non vi può essere dubbio alcuno che cosi sia – non si può non considerare che i fatti contestati appaiono – nell’ ambito della ipotesi criminosa di corruzione in atti giudiziari punita dall’art. 319 ter con pena fino a otto anni di reclusione – tra i più gravi in assoluto .

Il giro di soldi da Fininvest ai giudici

Entrando poi nei dettagli della corruzione, le carte bancarie parlano chiaro:

Il 15 febbraio 1991, esattamente un mese dopo la sentenza Mondadori, dal conto Ferrido alimentato dalla All Iberian (la societa’ occulta e parallela della Fininvest, con sede nelle Isole del canale) e aperto dal tesoriere berlusconiano presso il Credito Svizzero di Chiasso, parte un bonifico di 3 miliardi e 36 milioni di lire a favore di Previti. Il 26 febbraio l’esatta meta’ della somma riprende il volo alla volta del conto di Acampora. Questi, il 1° ottobre, bonifica 425 milioni a Previti, che li dirotta in due tranche (225 e 200 milioni, l’11 e il 16 ottobre) sul conto dell’avvocato Attilio Pacifico.
Questi, a sua volta, preleva entrambe le somme in contanti, il 15 e il 17 ottobre, e le fa recapitare in Italia a un misterioso destinatario: Vittorio Metta; il quale, nei mesi successivi, riceve da un misterioso donatore 400 e rotti milioni, sempre in contanti, che versa a titolo di caparra per acquistare da un’anziana signora un appartamento a Roma. Tutto in contanti, tutto in nero.
A quel punto Metta si dimette dalla magistratura, diventa avvocato e va a lavorare con la figlia Sabrina nello studio di Previti.

Una volta chiara la colpevolezza di Fininvest e Previti che, ripeto, è stato confermata e accertata fino al terzo grado di giudizio in Cassazione, è stato riaperto il processo civile per i danni subiti da De Benedetti a causa dell’illegittima perdita di Mondadori.
Quindi dopo quasi vent’anni dalla condotta fraudolenta messa in atto per sottrarre al Gruppo CIR di De Benedetti la proprietà della Mondadori, finalmente la magistratura è riuscita a condannare i colpevoli di corruzione e calcolare l’enorme danno patrimoniale subito, che è risultato pari a circa 750 milioni di euro. Il risarcimento è dunque solo una diretta conseguenza del danno causato dalla corruzione giudiziaria nell’ambito del Lodo Mondadori.
750 milioni sono tanti? Sono pochi? Di certo non sta a noi dirlo, e men che meno non sta a Mediaset/Fininvest!!! Dare retta a Mediaset o “Il Giornale” in questo frangente sarebbe come prendere per oro colato informazioni da Bin Laden sui motivi del crollo delle Torri Gemelle! Mi sembra il caso di informarsi altrove, non credete?

Berlusconi ovviamente fa i suoi interessi, e dopo essersi salvato per miracolo dal processo penale (prescrizione del reato, ma era Presidente dell’azienda corruttrice, o è colpevole o veramente stupido), ora è furioso perchè vede la sua Fininvest condannata a risarcire una somma ingentissima e quindi ha deciso di farla pagare al giudice e avvertire tutti gli altri dei gravi rischi che si corrono ad andare contro di lui.

Ma torniamo alla promozione del giudice… quali sono i fatti? La realtà è molto semplice ma non spiegata nè rettificata dai falsificatori della realtà:

La pratica relativa al conseguimento della settima valutazione di professionalità di Mesiano è stata aperta d’ufficio il 21 maggio 2009. Acquisito il parere favorevole espresso all’unanimità dal consiglio giudiziario di Milano il 24 marzo 2009, la pratica è stata definita dalla commissione (presieduta dal consigliere di centrodestra Saponara!), il 24 settembre, con la proposta di riconoscere a Mesiano “il positivo superamento della settima valutazione di professionalità a decorrere dal 13 maggio 2008”.

Quindi la promozione di Mesiano e’ stata decisa all’unanimità e se il PDL aveva qualcosa da dire contro questa promozione poteva farlo attraverso i membri eletti dal centrodestra. Ma a quanto pare hanno tutti votato per la promozione, quindi le polemiche sono completamente campate per aria e usate solo per portare la gente a pensare contro questo giudice e contro la magistratura in generale.

Ora un paio di video istruttivi:


Berlusconi attacca direttamente Mesiano


Mattino cinque pedina il giudice e lo prende in giro…