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Live di Chris Cornell a Milano

Dopo essere stato fan di tutti i gruppi in cui ha suonato, dai Soundgarden agli Audioslave passando per i Temple of the Dog, finalmente lunedì sono riuscito a vedere un concerto live del mitico Chris Cornell, una delle migliori voci rock-grunge degli ultimi 20 anni (non solo secondo me, ovviamente).

Sapevo che questa sarebbe stata una delle ultime occasioni per vederlo sano di mente, dopo aver sentito il suo ultimo cd prodotto con Timbaland, un’oscenità premiata con recensioni da una stella da famose riviste e quotidiani oltreoceano… e non sono rimasto deluso!

Nonostante un Alcatraz mezzo vuoto e un inizio traballante (2 canzoni nuove e una voce un po’ debole), Chris ha infilato una serie di canzoni spettacolari prese dal meglio del repertorio Soundgarden (“fell on black days”, “spoonman”, “rusty cage”…), Audioslave (“like a stone”, “cochise”, “be yourself”, “wide awake”…) e Temple of the dog (“hunger strike”, “all night thing”), senza tralasciare le sue migliori da solista (“can’t change me”, “billie jean”, “you know my name”).

Grande Cornell quindi, anche se la tristezza di saperlo impegnato a rovinarsi la carriera con dischetti hip-hop elettronici ha trasformato questo live in un concerto d’addio al rock, infatti il passaggio dalle storiche musiche grunge verso le canzonette-che-vendono-tanto-ma-fanno-pietà si percepiva di canzone in canzone.
Vedere parte del pubblico vestito da fighetto che cantava solo le canzoni più recenti, riuscire ad arrivare in quarta fila senza spingere e restare ad ascoltare Spoonman senza pogare (Spoonman!!!) non è una bella sensazione.
Allo stesso tempo cantare tutti in coro “Like a stone” e sentire una citazione ai Led Zeppelin dopo 2 minuti di assolo di batteria vale da solo il prezzo del biglietto.

Insomma Chris, grazie per quello che hai fatto ma purtroppo ADDIO.


Grande prestazione live di “Can’t change me”